Eutanasia: perché è importante restare fino all’ultimo
Eutanasia: uno dei momenti più difficili per un proprietario di animali domestici è la separazione dal proprio compagno di vita. Purtroppo, la vita media di un cane e di un gatto è molto più breve della nostra. Molto spesso, per risparmiare al nostro amico inutili sofferenze fini a se stesse, gli umani optano per l’eutanasia.
Ecco cosa accade a un cane nel momento della dipartita.
Prima di morire
Spesso l’animale viene sedato e indotto al sonno per evitare che muoia in uno stato confusionale. Subito dopo il veterinario procederà con una soluzione che addormenterà il nostro pet per sempre.
Dopo la morte
Può capitare che il cuore del nostro animale batta ancora per un po’ dopo aver smesso di respirare, o che i suoi occhi restino aperti. Solitamente, infatti, i cani dormono a occhi aperti quando vivono un sonno molto profondo. O ancora, potrebbe capitare che abbiano dei piccoli spasmi o dei lievi rantolii.
Durante la morte
Queste situazioni, unite alla profonda sofferenza per la perdita di un amico caro – della quale parliamo anche qui – scoraggiano circa il 90% dei proprietari a lasciare il proprio cane solo al momento dell’eutanasia.
Ciò che i veterinari invece consigliano è di restare. In primis, perché è proprio il cane a cercarci con lo sguardo nel suo momento di maggiore vulnerabilità. In secondo luogo, perché la nostra presenza renda meno traumatico il trapasso.
In fondo, glielo dobbiamo. Il nostro cane è l’unico essere vivente ad affidarsi ciecamente a noi, a non dubitare mai, a darci amore incondizionato.
Per questo, meritano il nostro coraggio: per piangere la loro scomparsa abbiamo tutto il tempo, sia che scegliamo un cimitero per loro sia che vogliamo cremarlo per, un giorno, dormire con loro di nuovo.